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Cento anni 17 ottobre 1920 14 ottobre 2020

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Cento anni: Ottobre 1920-Ottobre 2020

Per svolgere i primi adempimenti istituzionali, mercoledì 14 ottobre si riunirà il Consiglio Comunale di Ceccano eletto con le elezioni del 20 e 21 settembre che hanno visto il successo della coalizione di destra capeggiata da Roberto Caligiore. Il nostro pensiero è rivolto anche ad un’altra convocazione tenuta sempre nello stesso periodo( 17 ottobre) ma del lontano 1920. Sono trascorsi 100 anni e ci sembra opportuno tratteggiare quel  periodo ed evidenziare alcuni sviluppi successivi.
L’elezioni del 1920 vide il successo del Partito socialista alleato della Lega dei contadini. Tale vittoria portò in consiglio 24 consiglieri socialisti mentre il Partito popolare, forza antagonista, venne rappresentato solo da 6. In quel 17 ottobre il Consiglio elesse sindaco Filippo Colapietro, assessori effettivi: Bucciarelli Leonardo, Anelli Giuseppe, Bragaglia Antonio , Cerroni Domenico e assessori supplenti: Diana Michelangelo e Tiberia Angelo. Tale risultato derivava da due anni di lotte e coincideva con la massima espansione del movimento dei lavoratori italiano: occupazione delle terre incolte, occupazione delle fabbriche, migliori contratti agrari e industriali, successo socialista in 14 comuni del Circondario di Frosinone e un travolgente risultato nello stesso con il 39,3 % nelle elezioni provinciali.
A Ceccano l’amministrazione vincente rimase in carica per due anni, fino alla vigilia della Marcia su Roma. Solo se si leggono i verbali delle riunioni di giunta e di consiglio si possono apprezzare le buone qualità amministrative: frequenza delle riunioni, confronto serrato, schietto e rispettoso con le minoranze, impegno continuo a favore della scuola e per le attività sociali, tempestività nelle liquidazioni delle forniture.
Quella di Ceccano era l’amministrazione socialista più importante del Circondario, un punto di riferimento e per questo la più contrastata dai fascisti del territorio. L’obbiettivo era quello di non farla funzionare, di minacciare e colpire i suoi sostenitori. In seguito ai 5 assalti al Palazzo comunale di fascisti romani, frusinati e ceccanesi, alla distruzione della Camera del Lavoro, alle sassate dirette agli avvocati
Domenico Marzi e Fabio Petrucci all’uscita della Pretura, colpevoli di aver difeso contadini che avevano occupato terre incolte, al pestaggio dei socialisti Nazareno Coluzzi, Silverio Spaziani e Domenico Angeletti, quest’ultimo aggredito da 6 squadristi ceccanesi, i consiglieri socialisti, privi di ogni difesa delle forze dell’ordine, sono costretti a dimettersi ed aprire così la strada ad un commissario prefettizio.

 Oggi in Consiglio Comunale, diversamente da cento anni fa, siedono 3 donne mentre altre due fanno parte della Giunta. In verità bisogna riconoscere che la presenza di donne in consiglio, pur essendo possibile sin dal marzo 1946 a Ceccano si realizza solo nel 1960 attraverso la maestra Colomba Bruni eletta nella lista democristiana. Per i più interessati a seguire le vicende amministrative inoltre indichiamo che in giunta la prima donna ad essere nominata (1967) è la casalinga Pia Capoccetta eletta nel 1964 nella lista comunista ma successivamente passata nella gruppo socialista. Solo nel 2012 una donna diverrà sindaca: Manuela Maliziola.
Forse è arrivato anche il momento di smentire un tentativo di far ritenere Ceccano come la "Stalingrado rossa". Un termine abusato dalla destra per esaltare ancora di più il loro successo elettorale, ma i fatti non sono mai stati cosi. Ceccano non è stata come Paliano, Piglio, Boville, Sezze, Genzano perché se è vero che i comunisti alle elezioni politiche per un lungo periodo sono stati il partito più forte (Nel 1976 alle elezioni del senato ottenne il 48%dei voti), alle elezioni comunali era la Dc ed essere quello più votato. Solo nel 1980 i comunisti prevalsero(11 consiglieri contro 10) ma anche in quella occasione è necessario analizzare e capire meglio il risultato. Se alle elezioni comunali i comunisti ottengono 11 consiglieri e il 33% di voti lo stesso giorno alle provinciali ed alle regionali raggiungono il 43 %. L’anomalia ceccanese, sempre dimenticata, riguarda il fatto che, mediamente, mille elettori con la stessa mano e nello stesso giorno dopo aver votato PCI alle regionali ed alle provinciali, alle comunali votavano DC. A tanti anni di distanza è possibile riconoscere con serenità di giudizio che la DC aveva un personale politico presente ed adeguato in tutte le realtà sociali, nei posti di lavoro ed in grado di corrispondere alle richieste dei cittadini.Vogliamo concludere queste brevi considerazioni ricordando che in politica non si vive di rendita perché ruolo, progetto politico e consenso elettorale vanno ogni giorno adeguati e riconfermati in quanto niente può essere considerato permanente. Chi lo dimentica inevitabilmente avrà brutte sorprese.
Lucia Fabi Angelino Loffredi
Ceccano 10 ottobre 2020


 
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