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Ricordare i 60 anni del Sen.Compagnoni

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RICORDARE I 60 ANNI DEL SEN. ANGELO COMPA-GNONI

Sala Consiliare 24 settembre 1981
RICORDARE Qualcuno si chiederà” Perché l’amministrazione comunale manifesta un riconoscimento verso una persona presente fra di noi, piena ancora oggi di energie e ri-sorse ?”
Abbiamo di fronte infatti un concittadino che quotidianamente fa il pendolare, dirige un’organizzazione di massa, viaggia per tutta l’Italia, partecipa ed interviene puntualmente nelle sedute dei nostri Consigli Comunali, insomma una persona che non ha alcuna intenzione di lasciare la vita pubblica e di ritirarsi a vita privata.
E’ pur vero che la sua attività nell’interno delle istituzioni repubblicane dura ininterrottamente dal 1946. Ed è un’attività intensa e multiforme, sempre utile agli interessi della sua città, della sua zona e della classe di appartenenza.
Il suo impegno
Vale la pena allora ricordare che è stato consigliere comunale ed assessore al Comune di Ceccano dal 1946 al 1950; consigliere provinciale, eletto a Ceprano, dal 1952 al 1960; deputato alla Camera dal 1953 al 1963; senatore dal 1963 al 1972.
Di nuovo consigliere comunale di Ceccano dal 1960 al 1974; consigliere comunale a Frosinone dal 1974 al 1980. Ancora oggi consigliere comunale a Ceccano dal 1980.
Chi, dunque a Ceccano può essere ritenuto più protagonista, più presente di Angelo Compagnoni ? Nessuno e penso di non sbagliarmi.
E’ naturale, pertanto, che in occasione del suo 60° compleanno l’Amministrazione co-munale voglia rendere un pubblico riconoscimento al concittadino più attivo, a colui che ha dato più lustro e prestigio alla sua città.
Questo incontro non sta a significare il punto di arrivo della vita pubblica di Compagno-ni, anzi ci e gli auguriamo che fra 10 anni altri amministratori potranno dire a riguardo cose nuove e più interessanti.
Nessuna retorica
In queste occasioni c’è sempre il rischio di precipitare nella retorica e nella piaggeria, pertanto mi limito a due brevissime considerazioni.
In questa aula c’è il busto marmorea del marchese Filippo Berardi. Anche questo un omaggio di alcuni cittadini dell’epoca (aristocratici, proprietari terrieri, capitalisti in via di sviluppo) che Berardi rappresentava. Non per niente quei pochi che avevano diritto di voto lo avevano eletto deputato, consigliere provinciale, gonfaloniere. Successivamente sarà il Re a nominarlo senatore. Cento anni fa quello era il blocco sociale dominante.
Un gruppo chiuso che manteneva in condizioni di vita incivili i contadini, condannati alla fame ed all’analfabetismo, privi di diritti e sottoposti a continue vessazioni.
Oggi la comunità ceccanese rende omaggio ad un rappresentante della classe antago-nista a quella di Berardi. Ad un rappresentante degli operai, dei contadini, degli intellettuali, di ceti e classi che producono, pensano, inventano, mandano avanti l’Italia rendendola competitiva a livello internazionale.
Compagnoni è il cambiamento
Angelo Compagnoni rappresenta questo cambiamento, questo passaggio di classe dirigente, poiché ha partecipato in questi anni alle lotte che hanno contribuito al rovesciamento di fronte. Lotte che hanno spianato la strada d’accesso al movimento dei lavoratori pronto ora a dirigere lo Stato.
L’altro aspetto che mi preme rilevare riguarda il suo stile di lavoro. Uno stile che ha in-fluenzato la nostra generazione.
Voglio dire che a Ceccano, per quanto le polemiche fra partiti possano essere state a-spre, in tanti anni non hanno mai superato il livello di guardia. In tutti questi anni infatti non c’è mai stato uno schiaffo fra parti avverse.
La necessaria contesa politica è rimasta e portata avanti sempre in modo rispettoso e civile. Compagnoni ha riportato sempre e solamente in questi scontri una grande tensione ideale e politica, dando cosi anche nei momenti di grande tensione polemica una dignità alla politica stessa non facendola mai immiserire.
Non è una forzatura se oggi dico che un contadino semianalfabeta è stato capace di diventare un intellettuale. Come gli intellettuali infatti è capace di una elaborazione autonoma, di avere delle idee, di influenzare il dibattito e di far crescere politicamente chi è a lui vicino.
Per queste sintetiche considerazioni, pertanto non mi resta che rivolgere un caloroso ringraziamento all’uomo che ha saputo interpretare le capacità, le virtù, la versatilità dei Ceccanesi.
E’ a lui che oggi questa Amministrazione, convinta di interpretare tutte le componenti cittadine, augura buon lavoro e lunga vita.
24 Settembre 1981

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