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La messa di Natale nel 2020

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LA MESSA DI NATALE NEL 2020

Alla luce delle restrizioni Covid 19 e del conseguente "coprifuoco" è freneticamente attiva la discussione riguardante l’orario in cui tenere la Messa la sera di Natale. Nel libro "Il dolore della memoria Ciociaria 1943-1944", collegato https://www.loffredi.it/il-dolore-della-memoria.html, abbiamo ricordato il modo come tale questione venne risolta in tempo di guerra dal clero locale di Giuliano di Roma e di Ceccano.
L’arciprete di Giuliano di Roma, don Giuseppe Sperduti, sul suo Diario Parrocchiale, così scrive: «Il 24 dicembre a Giuliano di Roma, nella gremitissima chiesa parrocchiale, ufficiali e soldati tedeschi, sfollati e popolo, partecipano commossi alla messa cantata per celebrare il Natale e anticipata alle ore 16,15 per via del coprifuoco germanico».
Padre Gioacchino Passionista, attraverso la pubblicazione "Badia nella tormenta" riporta che nelle stesse ore anche presso la Badia di Ceccano:
« il Padre Rettore, valendosi del privilegio dei cappellani di truppa, celebrava la messa solenne, allietata da un’eletta schola cantorum locale, dai canti in tedesco, mesti e cadenzati dei soldati, che poi si comunicavano con bell’ordine e devozione dopo essersi confessati da qualche passionista che conosceva il tedesco, oppure ricevendo l’assoluzione generale in chiesa stessa dal Padre Rettore, dopo la recita, in tedesco, delle preghiere rituali. Chiudeva il rito l’inno natalizio alemanno, dolce come una ninna nanna e solenne come può essere un coro di centinaia di giovani stille nacht, heilige nacht e pareva un sospiro di nostalgia di quella gioventù, anelante al focolare domestico, donde la caparbia ostinazione di pochi uomini l’aveva staccata ».
E’ sempre padre Gioacchino a confermare che alla stessa ora anche:
« al centro della città di Ceccano,(Chiesa di San Giovanni) il Natale trascorre senza novità . La gente vive la festività con trepidazione e speranza. I tedeschi e ancor più i polacchi e gli austriaci per una volta tanto, si sono accomunati in questo commosso clima religioso facendo sentire i loro canti e dirigendosi numerosi a partecipare alla messa di Natale"
.L’attento Cronicon della Badia non trascura di ricordare che "Nel cielo stellato non l’eco gioiosa degli angeli annunciante la pace, ma il rombo funesto del ricognitore notturno, foriero di morte. Era Natale di guerra, senza neppure la tregua per quella notte santa"
A settantasette anni di distanza, pur in condizioni diverse ma comunque ugualmente pericolose e angoscianti, non abbiamo difficoltà a riconoscere che la scelta del clero locale in quell’occasione, non contrapponendosi al coprifuoco germanico, si dimostrò realistica e saggia. Oggi non ce la sentiamo di entrare in particolari e nemmeno siamo in grado di dare consigli, ci auguriamo solamente che la scelta sia ugualmente, come allora, realistica e saggia anche perché non è l’ora che caratterizza il significato della nascita di Gesù Cristo.
Lucia Fabi Angelino Loffredi
Ceccano 29 Novembre 2020


 
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