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Sanità regionale: più annunci che fatti concreti

ARTICOLI > Questioni sanitarie

Sanità regionale: più annunci che fatti concreti.
La lezione del 4 marzo non è bastata
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Alessio D’Amato, neo assessore alla Sanità della Regione Lazio ha indicato con ordine di priorità nella sanità pubblica regionale due temi che meritano essere riportati e conosciuti "Con una forte accelerazione soprattutto per quanto riguarda l’assistenza domiciliare e la riorganizzazione della sanità sul territorio che debbono essere i due elementi che dovranno necessariamente caratterizzare i prossimi anni ".
 Nelle grandi linee tale prospettiva è condivisibile oltre che necessaria ma, così come formulata, mi sembra anche troppo generica perché priva di alcune fondamentali e necessarie precisazioni, quali l’ammontare delle somme messe a disposizione, nel futuro prossimo, sia per "l’assistenza domiciliare" che per "la riorganizzazione della sanità nel territorio". Ed ancor più mi sembra lecito ed opportuno chiedere in modo preciso quanto riguarderà per  tale destinazione ai presidi esistenti della provincia di Frosinone ? Rispondere a tali richieste mi sembra un modo naturale per avviare un buon rapporto di collaborazione e trasparenza con le associazioni impegnate nel settore sanitario.
 Non può essere dimenticato il notevole scarto esistente fra gli annunci sentiti e le scarse, concrete realizzazioni. Mi sembra opportuno, pertanto, ricordare l’inaugurazione "trionfante" della Casa della Salute di Ceccano, il 18 dicembre del 2017, ovvero di un contenitore vuoto. Solo successivamente sono stati avviati i lavori per adeguare il Centro Prelievi ed il Centro prenotazioni. Dopo cinque mesi il Commissario straordinario annunciava che il 4 giugno c.m. sarebbe stata avviata la Degenza Infermieristica con i suoi 20 posti. Poi, tanto per cambiare veniva annunciata anche l’attività della TAC. Alla data di oggi manca la TAC, per la Degenza Infermieristica si registra la presenza di personale infermieristico ma non di degenti. C’è una novità non prevista, ne prevedibile e da evidenziare con forza e stupore: l’Ambulatorio odontoiatrico da Ceccano è stato trasferito a Frosinone. Insomma di male in peggio !

 A proposito di necessarie e significative collaborazioni fra Assessorato regionale alla sanità, Commissario straordinario e Direttori vari con le organizzazioni impegnate nel settore, ricordo che in una partecipata riunione, l’11 giugno2018,  promossa dal Tribunale del Malato- Cittadinanza attiva, presso il Teatro della ASL, avente come tema " Incontriamoci per ragionare ", Francesco Notarcola fra le tante questioni sottolineate riguardanti l’Ospedale di Frosinone ne ha poste alcune  minime ma da ricordare e che riporto direttamente " non c’è carta igienica e di sapone nei bagni di reparto, nelle aree dove sostano pazienti e cittadini in attesa dell’ascensore o di altri servizi. Segno di questo degrado e non curanza sono più che evidenti proprio nelle sale do attesa. Qui si contano diverse sedie rotte e i bagni quando si guastano rimangono abbandonati a se stessi per lunghi periodi, mentre porta sapone e porta carta igienica fanno bella mostra di se, desolatamente vuoti " Notarcola sviluppa la sua analisi impietosa per concludere con una domanda che meriterebbe una immediata risposta " Chi deve fornire la carta igienica e il sapone ? La ASL o la ditta appaltatrice ? Chi deve procedere alla riparazione delle sedie rotte in sala d’attesa e dei letti mal funzionanti nei reparti, dei campanelli che non suonano ? A quanto ammonta il costo dell’appalto ?
Domande necessarie, giuste e che visto l’andazzo esistente forse non avranno mai le dovute risposte. Anche se non ci saranno risposte comunque ci sarà sempre qualcuno o qualche organizzazione che manterrà aperte questioni di diritto e di difesa della salute.
Angelino Loffredi
24 giugno 2018


 
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