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Sprechi nella sanità

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SPRECHI NELLA SANITÀ

Seguendo la direttiva europea ispirata dalla parola d’ordine " Meno Stato più privato" verifichiamo che la riduzione della spesa sanitaria pubblica italiana pro capite dal 7,1% del PIL del 2013 passerà al 6,4% nel 2020. Cosi infatti è previsto nell’ultimo Documento di Economia e Finanza.
 Per comprendere meglio queste aride cifre è opportuno leggere e provare a capire il 2° Rapporto sulla Sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, presentato qualche giorno fa al Senato, alla presenza della silente ministra Beatrice Lorenzin.
 Nello stesso si evidenzia che attraverso la politica del definanziamento della spesa pubblica sanitaria procapite, l’Italia o meglio i cittadini italiani ricevono un’assistenza inferiore alla media OCSE( Organizzazione per la Cooperazione lo Sviluppo economico) 2469  dollari rispetto ai 2820.
I dati rilevano altresì che in Europa 14 paesi investono più dell’Italia.
Il fenomeno che si sta affermando è costituito anche da un dato consequenziale: aumenta la spesa privata e le famiglie per curarsi intervengono per una somma complessiva pari a 30 miliardi l’anno. Chi non è in grado di sostenere la somma necessaria va ad aggiungersi all’esercito di quei 12,2 milioni di cittadini costretti a rinviare o rinunciare a cure necessarie.
 I tagli lineari voluti in tutti questi anni dai governi Berlusconi, Monti, Letta e Renzi dimostrano che l’accessibilità alla maggior parte delle prestazioni dei Livelli Essenziali di Assistenza, i tanti promessi LEA non sono altro che un miraggio, una promessa non mantenuta.
 Nel 2° Rapporto c’è molto di più, qualcosa di inverosimile. Con precisi calcoli viene affermato che per ogni 10 euro spesi per la sanità pubblica se ne potrebbero risparmiare 2. Tradotto significa che, considerata la spesa annua pari a  112,5 miliardi, i risparmi potrebbero ammontare a 22, 5 miliardi.

Un cifra notevole !

Il Rapporto consegna alle forze politiche ed ai governanti nazionali e regionali dati inequivocabili che nessuno finora è stato in grado di contestare.
 Io mi limito a riprendere sinteticamente le 6 categorie di spreco e l’ammontare delle risorse, sprecate:
1 ) SOVRAUTILIZZO, per Euro 6,75 miliardi;
Farmaci; esami;ricoveri ed interventi inutili;   
2 ) COSTI ECCESSIVI, per Euro 2,25 miliardi;
Farmaci; protesi; apparecchiature, pulizie;
3 ) SOTTOUTILIZZO, per Euro 3,38 miliardi;
Mancata prevenzione di esami, cure e interventi che eliminerebbero spese successive;
4 ) COMPLESSITA’ AMMINISTRATIVA, per Euro 2,48 miliardi;
Eccesso di burocrazia; gestione non informatizzata delle sale operatorie;
5 ) INADEGUATO COORDINAMENTO, per 2,7 miliardi;
Duplicazione prestazioni; file d’attesa; mancata presa in carico post dimissioni.
 Infine in modo forte e significativo viene individuata la 6° categoria denominata Frodi e Abusi, in grado di sprecare la ragguardevole somma di euro 4,95 miliardi. Le cause di tali sprechi vengono indicate nella corruzione diffusa, nel sistema delle forniture e nelle convenzioni con i privati, l’uso improprio dei fondi per la ricerca, appalti truccati, varianti in corso d’opera, furti di farmaci ed altre forniture durante la distribuzione e lo stoccaggio, cattiva gestione del patrimonio immobiliare, false esenzioni del ticket, utilizzo di strutture pubbliche a fini privati, schede di dismissioni ospedaliere falsificate per gonfiare i rimborsi, dirottamente dei pazienti verso strutture private.
 C’è insomma di tutto e di più dell’inefficienza e della depredazione del comparto pubblico sanitario. Un modo per ottenere da parte delle massime autorità politiche e tecniche due negativi risultati convergenti: la rapina accompagnata dalla volontà di squalificare la sanità pubblica e favorire quella privata.
 Il 2° Rapporto per la profondità dell’analisi, per gli inquietanti rilievi, per il danno alla salute dei cittadini e alle casse dello Stato potrebbe costituire la base programmatica di un partito, una missione da compiere.
 Purtroppo ciò non avviene. Sento un assordante silenzio che parla di complicità, ignoranza e inadeguatezza politica.
    Con molta tristezza mi avvio a concludere riportando che oltre al silenzio per le grandi questioni sopra riportate ne esiste un altro che riguarda le piccole che meritano di essere ugualmente riportate per completare il quadro.
 La Regione Lazio per ridurre i costi della sanità è intervenuta con decisione non verso qualche settore sopra indicato ma verso i diabetici che misurano a casa la propria glicemia attraverso gli aghi e le strisce. Costoro, infatti, non lo potranno fare più per sette giorni la settimana ma solamente per due.
 A fronte di una montagna di miliardi che si sprecano e si rubano Zingaretti e Smeriglio vogliono ridurre i costi andando a toccare  proprio gli aghi e le strisce ai diabetici.
 Una domanda nasce spontanea: questa dovrebbe essere la bella politica sempre promessa ?

Angelino Loffredi
17 giugno 2017



 
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