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Una buona notizia, finalmente: l’Unità Oncologica dell’Ospedale Spaziani di Frosinone in questi giorni è stata dotata di un apparato tecnico informatico che potenzierà le attività funzionali a vantaggio di quelle terapeutiche di tutta la struttura di oncologia della ASL.
In concreto vuol dire che dopo l’installazione di 5 postazioni di Personal Computer complete, di fascia elevata, la nuova rete faciliterà di molto la presa in carico globale del paziente. Dal giornale " L’Inchiesta " si apprende inoltre che, " permetterà comunicazioni via Skype, garantirà il collegamento diretto in tutti i Presìdi della ASL che si occupano di Oncologia, implementando la immediatezza e la tempestività del percorso unitario cui viene sottoposto il paziente, innalzando il livello delle prestazioni e soprattutto consentirà per ogni singolo utente di prendere visione in tempo reale di cosa ha fatto, cosa stà facendo e cosa eventualmente andrà a fare "" .
Debbo riconoscere che, almeno per adesso, abbiamo di fronte una situazione promettente e positiva. Solo che sollevo un piccolo rilievo: tale avanzamento tecnologico non è opera, non fa parte di una programmazione , di una scelta della Regione Lazio ma esprime un atto di liberalità da parte della Banca Popolare del Frusinate. Il Presidente della stessa, Domenico Polselli, in occasione della consegna del materiale informatico ha dichiarato " L’ambizioso obbiettivo di mettersi al servizio della collettività è da sempre un valore fondante, sicuri che la crescita di un territorio debba passare anche attraverso un sistema sanitario efficace per la salute di tutti ".
Quale è allora il problema? Mentre l’uomo della Banca ha un’idea e prospetta una missione per la stessa, sostituendosi alla Regione, gli uomini delle Istituzioni, politici e dirigenti sanitari, tacciono, accontentandosi di vivere alla giornata, inerti, in attesa dello stipendio mensile e di vedersi immortalati sui giornali attraverso tanti scatti fotografici.
A proposito della privatizzazione della sanità il 20 di agosto riportai una presa di posizione della UIL Fba circa la privatizzazione nella Regione Lazio dell’ARES 118. L’ente regionale prevede, esternalizzando una parte del servizio, di dare ai privati la somma di 15 milioni e 472mila euro.
Tale sindacato però non si limitava a criticare solo una politica di indirizzo generale ma diceva qualcosa in più . Degli automezzi privati messi a disposizione del servizio lo stesso denunciava " il mancato rispetto dei requisiti relativi a immatricolazioni non corrispondenti all’uso; equipaggi non completi; dotazioni sanitarie carenti; dotazioni sanitarie non corrispondenti all’offerta" .
Poche righe che indicavano un alto e incombente indice di pericolosità e per questo mi lamentavo perchè dopo tali critiche nessun uomo politico né del personale tecnico della ASL avesse richiesto delucidazioni ne tantomeno avesse fatto smentito. La gerarchia scelse il silenzio!
Ora leggo che presso l’Ospedale Santa Scolastica di Cassino, la Procura della Repubblica ha chiesto a Polizia e Carabinieri di controllare 5 autoambulanze private dalle quali risulta che a bordo mancano strumenti salvavita. Non si conoscono i particolari della informativa inviata in Procura pertanto è necessario mantenere una certa prudenza ma attorno a questa questione va anche registrata una presa di posizione del Consigliere Provinciale di Forza Italia Gianluca Quadrini, il quale oltre che evidenziare la condizione di subappalto del servizio e di sfruttamento degli operatori, sottolinea che " alcune ambulanze sarebbero risultate non a norma, prive di prodotti necessari all’immediata rianimazione, oltre che di defibrillatore, ossigeno, con medicinali scaduti e deflussori per le infusioni sporchi ".
Il silenzio, l’omertà, il lasciar scivolare critiche, non ascoltare i bisogni dei cittadini non rendono un buon servizio ai governanti regionali (politici o tecnici ) perché dopo la vicenda della Risonanza Magnetica, presso l’ospedale di Sora, quello del Santa Scolastica è il secondo intervento della Magistratura. Chi mi conosce sa che al centro dell’agire politico ho sempre messo la politica, la Bella Politica, e per la risoluzione delle grandi questioni non mi sono mai affidato alle iniziative giudiziarie. Dopo aver descritto in questi mesi lo sfascio sanitario e leggendo quanto sta accadendo mi limito a dire che queste non sono iniziative giudiziarie ad orologeria promosse da una Magistratura politicizzata. Vista la decadenza morale potrebbero essere delle avvisaglie. Io comunque non mi stancherò di affermare che Trasparenza e Partecipazione sono l’antidoto al malaffare. Chi, avendo responsabilità, di fronte a critiche ineccepibili tace ed è omertoso mi sento di pensare che se la sta cercando.
Angelino Loffredi
27 settembre 2017