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C’ERA UNA VOLTA LA DC
Il libro “ C’era una volta la DC/ Intervento pubblico e costruzione del con-
Potrei dire che questa storia è quella che viene fuori (prevalentemente) dal giudizio dei Prefetti riportati attraverso le relazioni mensili degli stessi e inviate al Ministero.
Mi ha colpito il numero delle note: 532. Tutte necessarie e esplicative ma ancor più nei primi due capitoli; quelle riferite alle relazioni prefettizie ne costituiscano oltre il 90%. Nel terzo e quarto capitolo si riducono completamente, quasi spariscono.
L’INVADENZA DEI PREFETTI
Mi esprimo in questa maniera perché con l’affermarsi di Amintore Fanfani alla segreteria nazionale della DC, a meta degli anni 50, la musica cambia. Il partito non è più quello dei notabili, senza una propria autonoma forza e sottoposto alla in-
Fanfani è il politico che crea il centro sinistra, facendo venir meno l’alleanza fra Comunisti e Socialisti.
Fanfani grazie al controllo politico sulle Partecipazioni statali, Eni, Enel e Rai fa acquisire al proprio partito una autonoma soggettività politica.
Sicuramente con una DC autonoma e forte le note prefettizie perdono di importanza politica.
Faccio questa precisazione in quanto necessaria per aprire, appunto il discorso sul potere dei Prefetti sulla Dc. Riporto infatti quanto scritto da Baris a proposito delle prime settimane del 1952, alla vigilia delle prime elezioni per il Consiglio Provinciale di Frosinone e per 85 comuni. Ecco cosa scrive il Prefetto Temperini ” Ho convocato Deputati e i maggiori rappresentanti del Partito e con essi ho passato in rassegna, ai fini delle prossime elezioni amministrative, la situazione generale della provincia e quella dei singoli comuni” e poi sempre il Prefetto, nella relazione del febbraio, aggiunge “ Ho avvertito i convenuti che se dal partito non sarà curata attentamente e accortamente la formazione delle liste, si potrebbe avere la spiacente sorpresa che risulteranno numerose amministrazioni “ indipendenti “.
Non è finita, perché il Prefetto riporta che nello stesso periodo è intervenuto anche per superare il dissenso fra DC e Azione Cattolica del capoluogo egli infatti scrive che mediò fra le parti facendo si che il disaccordo fosse “ chiarito ed elimina-
Questa nota del 5 febbraio del 1952 rappresenta la carta al tornasole della de-
L’INTERVENTO PUBBLICO
Baris con lucida coerenza evidenzia la forza dirompente e modernizzante dell’industrializzazione, il ruolo egemone della corrente andreottiana nell’acquisizione del consenso alla DC. A cominciare dall’agosto del 1950, agli in-
Non esiste un controllo del Parlamento, dunque, ma gli interventi ci sono. E come ! Campilli nel 1954 annuncia che, per la nostra provincia, sono stati approvati 1151 progetti per oltre 12 miliardi.
LA COLTIVATORI DIRETTI
Vorrei invece puntualizzare l’argomento del consenso ottenuto dalla DC che secondo l’autore, avviene attraverso il processo di industrializzazione.
Su questa considerazione ho qualche dubbio in quanto preferisco sviluppare un argomento che Baris inserisce. Lo inserisce solamente. Quello della forza della Coltivatori Diretti. Scrive poco ma abbastanza per riflettere.
Gli uomini di Bonomi contavano poi sul controllo della Federazione Italiana dei consorzi agrari ( Federconsorzi) e della Federazione nazionale che raggruppava le casse mutue per i coltivatori diretti ( Federmutue).
Antonio Parisella, un noto ricercatore molto legato alla vita della nostra pro-
Non abbiamo dati finanziari e nemmeno del numero delle risorse umane impegnate in tale comparto. Se poi aggiungiamo, e sapete che non sto esagerando, il carisma personale esercitato personalmente da Bonomi e nella provincia di Frosinone da Gerardo Gaibisso mi sento di dire che ci troviamo di fronte ad una vera “macchina da guerra”
Vedete io non arrivo a dire che l’insediamento della CCDD in termini di con-
IL PCI E MAZZOLI
Esiste un altro aspetto che va sistemato meglio e definito nei particolari, quello della DC inteso come partito della industrializzazione e della modernità e quello del PCI come il partito legato alle lotte contadine e al ribaltamento dei contratti agrari ( Patto verolano, colonia migliorataria, dentro uno scenario di conservazione).
Ritengo utile e giusto vedere meglio come sono andate le cose e approfondire le questioni aperte e sviluppate proprio in casa del PCI.
La DC , attraverso scelte provenienti dal centro, dal Governo a Frosinone sce-
E’ all’indomani dell’annuncio dell’arrivo in provincia della Fiat (1969) che nel PCI la musica gradualmente cambia. Mi faccio assistere dalla memoria, mettendo nel conto che potrei riportare delle inesattezze ma posso incominciare ricordando che ci fu un attivo nel mese di settembre per illustrare l’avvenimento: poche persone, pochissimi operai.
Nel gennaio del 1970 si tenne una conferenza operaia. Questa volta la loro presenza operaia fu superiore anche perché c’era stato l’autunno caldo e le elezioni in alcune fabbriche per le elezioni di Commissioni interne.
Marzo 1970, si tenne una iniziativa proprio a Cassino sul tema riguardante la Fiat e le ripercussioni nel territorio. Tante presenze, tantissimi interventi.
L’attenzione alla Fiat e alle ripercussioni nel territorio diventano una costante con l’arrivo alla segretaria della federazione di Ignazio Mazzoli, nel settembre del 1970.
Andiamo avanti:
all’inizio del 1971 si tenne un incontro con i cartai a Isola Liri ed il tema ri-
Nell’ottobre, sempre del 71, si tenne una conferenza operaia a Anagni con la presenza di Fernando Di Giulio.
La novità è costituita dal fatto che non si discute di fatti specifici e settoriali ma di piattaforme generali. L’industrializzazione sta al centro delle politiche territoriali insieme e direttamente connessa con la viabilità, servizi, sanità, scuola e Università, casa e trasporti.
Queste novità portano anche ad un ricambio nel gruppo dirigente, a cominciare da quello locale. Il processo di avvicendamento non è facile e nemmeno semplice. Le discussioni e le resistenze sono forti, non facili da risolvere, avvengono conflitti veri e propri. Potrei scrivere del nuovo che avanza e il vecchio che resiste ma il luogo della selezione del personale è nelle lotte, nelle presenze, nella capacità di guidarle. Il punto decisivo dove si affrontano tutte le questioni aperte fu il congresso provinciale del 1972, ove le posizioni si misero a confronto e dettero a tutti la possibilità di essere conosciute e di vedere le distanze, le dimensioni e la profondità. Infatti non si risolsero immediatamente perché rimasero in piedi e le ritroviamo durante la campagna elettorale e per tutto il 1972 con code polemiche eccezionali. Ma il dispiegamento pieno della politica si afferma e le polemiche e le critiche diventano un fatto fisiologico.
Ricordo ancora nel 1973 una iniziativa a Piedimonte San Germano per esaminare l’organizzazione interna della produzione nella Fiat, poi un attivo sull’Area Industriale e il suo PRG, un’incontro fra le federazioni di Latina e Frosinone tenuto a Ceccano riguardante le politiche territoriali da portare avanti.
Potrei allungare l’esposizione ma rischio di annoiarvi. Mi accontento di aver dato il senso di quello che avveniva nel PCI.
Baris, gli eccezionali risultati delle elezioni regionali del 1975 e delle politiche del 1976 per il PCI non sono opera dello spirito santo ma il risultato di tale impegno e dell’affermarsi di un nuovo gruppo dirigente che riesce a saldarsi con quello che lo aveva preceduto. Che prova a confrontarsi con la Dc e gli altri partiti con l’accordo di programma concordato per l’Amministrazione provinciale di Frosinone.
ALTRE COSE DA APPROFONDIRE
Del libro meritano ulteriori approfondimenti quali quello della Saif, ente addetto a fare le progettazioni e le opere per conto dell’Area industriale. Dove il controllato era il controllore. Ove Battista, presidente dell’ Area, controllava Battista presidente della Saif, insomma se la cantavano e se la suonavano, un coro suonato, però, a base di miliardi.
Ma ci sono aspetti non evidenziati, certamente non decisivi comunque merite-
Baris è stato molto attento in ogni passaggio elettorale a riportare il nome degli eletti e le polemiche conseguenti. Non esplicita un dato secondo me importante, an-
Possibile che Fanelli, unico politico autoctono formato già prima dell’era An-
LE OCCASIONI MANCATE
L’ultima questione che pongo è la questione delle questioni: la mancata alter-
L’accordo di programma del 1975 presso l’Amministrazione provinciale ebbe due momenti esemplari: la Conferenza per l’occupazione nel febbraio del 1976 e l’appoggio alla vertenza Lazio. Poi la Conferenza a difesa dell’ordine pubblico a ri-
L’assassinio di Moro, la congiura internazionale che tramò e intervenne per fermare l’avvicinamento fra le culture popolari, fece abortire un disegno veramente ambizioso.
Nel 1981 Berlinguer nell’intervista a Repubblica descrisse in modo specifico la compenetrazione dei partiti nello Stato, azione che mortificava il ruolo che la Co-
Berlinguer individuava la DC come principale responsabile di tale guasti. Ora a 32anni di distanza qualche considerazione aggiuntiva va pur fatta. Questa considerazione ve la espone chi è cresciuto nell’interno di un partito ove la soggettività politica rappresentava l’essenza, la motivazione dell’esistenza stessa del partito. Non un partito-
Anzi a guardare bene sono tentato di dire che Andreotti rispetto a coloro che ci hanno sgovernato e depredato in questi ultimi venti anni( i suoi nipotini) può apparire un arguto dilettante.
UNA VIA D’USCITA E’ POSSIBILE
La situazione non è bella, è veramente preoccupanti ma non possiamo rasse-
Se l’assassinio di Moro e la scomparsa di Berlinguer rappresentano la Waterloo dei progressisti italiani, se la Santa Alleanza, di ottocentesca memoria, ci fa venire in mente l’asse Tacher -
Cari amici, non abbiamo bisogno di rivolgere lo sguardo altrove perche in Ita-
“ La proprietà privata non può svolgersi in contrasto con la pubblica utilità sociale o in modo di recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana”.
Oppure riflettete su questo altro passaggio
“ La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata per fini sociali “.
Per chi ama la giustizia, per chi non vuole morire liberista c’è abbastanza per un nuovo inizio.
Angelino Loffredi
Comune di Giuliano di Roma 28 dicembre 2012