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Niente gara d'appalto

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NIENTE GARA D’APPALTO

Sempre più si corre verso l’abisso! Le negative sorprese del governo di destra non finiscono mai. Ora lo stesso con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini stravolge il Codice dei contratti pubblici. Il dispositivo predisposto, infatti, rappresenta un salto all’indietro, una controriforma che spazza via gli aspetti qualificanti nelle procedure di appalto ispirate ai principi della trasparenza, della correttezza e della libera concorrenza tra le imprese. Il governo Meloni con questo provvedimento, dopo aver celebrato le vittime che con coraggio ed eroismo contrastarono la mafia, non si accorge di aprire ampi varchi proprio a corruzione e mafie. Lo scarto fra le affermazioni di principio e il fare concreto è sempre più largo.
Con tale controriforma, non solo, si elimina la parte essenziale dell’appalto pubblico costituito dal bando di gara, oltre che della sua pubblicità e dalla concreta partecipazione delle imprese ai bandi stessi, ma si sostiene la possibilità di avviare il subappalto a cascata senza limiti.
Un governo che si autodefinisce liberale, che afferma di voler premiare il merito e le capacità imprenditoriali, ora attraverso gli incarichi diretti, senza bandi e privi di controllo colpisce proprio il sistema d’impresa, avviando proprio una concorrenza al ribasso. In questa maniera, non solo, si pratica la discrezionalità ed il favoritismo ma con una strutturale concorrenza ribassista, innanzi tutto del prezzo della manodopera, si riduce inevitabilmente la qualità dell’opera stessa per risparmiare sui materiali. Attraverso queste procedure inoltre si facilitarà ulteriormente il lavoro nero e la presenza di imprese legate alla criminalità organizzata.
Per questi motivi va salutata positivamente l’iniziativa promossa sabato 1 aprile da parte
di Fillea Cgil e Feneal Uil di scendere in 5 piazze italiane
( Cagliari, Napoli, Palermo, Torino ) per rispondere a questa nuova, inquietante  prevaricazione.
Molto significativa è stata la manifestazione romana  in Piazza Don Bosco al Tuscolano, dove in una piazza gremita di tante persone si sono ritrovati i rossi della Fillea, i bleu della Feneal, le bandiere gialle della Lega Ambiente e tanti giovani studenti venuti a denunciare lo scempio dei diritti del nuovo codice degli appalti  e per chiedere anche giustizia climatica. A tale manifestazione erano presenti Giuseppe Conte  il piddino Roberto Morassut, Luciana Castellina.
Presenze che potrebbero anticipare la costituzione di alleanze nuove ed inedite. Alleanze larghe di cui si ha tanto bisogno per contrastare l’insorgente  neo fascismo di governo.

Angelino Loffredi
Ceccano, 4 aprile 2023

 
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