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LUCIA FABI PRESENTA IL LIBRO " CRONACHE PROLETARIE DI LOTTE, SUCCESSI E SCONFITTE/ CIOCIARIA 1919-
Proprio in queste settimane, cento anni fa, la Ciociaria ed altre realtà italiane erano sottoposte ad aggressioni di squadre fasciste. Le stesse colpivano sempre di più le sedi delle Leghe contadine, dei Sindacati e militanti del partito socialista e di quello comunista. Non venivano risparmiati i comuni rossi con incursioni violente e atti vandalici.
La sede del comune di Ceccano, dal novembre del 1920 fino al maggio del 1922, per ben 5 volte venne attaccata. La città nei mesi di maggio e giugno del 1922 venne assediata.
Ad ottobre di quel drammatico 1922 Benito Mussolini riceverà dal Re l’incarico di formare il governo ed una Camera disorientata, impaurita e sostanzialmente complice ne voterà l’approvazione, ponendo così le basi per la costruzione di un Regime autoritario che durerà per venti anni.
Noi abbiamo provato a ricostruire gli avvenimenti accaduti in Ciociaria dal 1919 al 1922, tenendo sempre presenti le vicende nazionali e quelle internazionali. Si, anche quelle internazionali, perché la Rivoluzione di Ottobre del 1917 non fu un fatto circoscritto ma determinò una spinta, una serie di speranze e di richieste da parte dei lavoratori, influenzò milioni di persone nel mondo ed in Italia, a cominciare dal partito socialista italiano.
E’ il partito socialista che farà propria quella esperienza, che si porrà la questione della Rivoluzione in Italia che però, non sarà mai accompagnata da un programma e da una strategia che ne determinassero un successo.
Gli anni che vanno dal 1919 al 1922 costituirono un eccezionale periodo di grandi mobilitazioni popolari attorno a tanti temi. Sono anni che comprendono il biennio rosso ma anche quello nero.
Abbiamo provato a delineare una cronaca riportando sviluppi, fatti e situazioni , evitando forme retoriche.
I fatti concreti che abbiamo ricordato riguardano i successi normativi, le occupazioni di terre, i successi elettorali del 1919 e del 1920 ottenuti dal movimento dei lavoratori, ma nelle stesso tempo abbiamo riportato la feroce reazione padronale e l’uso della violenza sia da parte delle forze statali che delle squadre fasciste.
Abbiamo messo in evidenza, in quella che diventerà la Provincia di Frosinone, la paziente costruzione della forza organizzata socialista e sindacale ma abbiamo censito anche le forze fasciste in campo, solo 26 squadre per un totale di 635 squadristi. Pochi e non rappresentativi ma incisivi perchè sempre protetti dalle forze dell’ordine, ben remunerati e con grandi disponibilità di automezzi per muoversi facilmente nel territorio e colpire con violenza in ogni realtà ciociara.
Abbiamo messo in evidenza anche le divisioni attraversate nelle organizzazioni proletarie, a cominciare dai partiti, con il loro acceso antagonismo e con la loro incapacità ad analizzare la situazione reale, i rapporti di forza ed i pericoli della dittatura.
In questa generale incapacità solo Antonio Gramsci, in totale solitudine, ne anticipò gli sviluppi.
Spero che la nostra ricerca contribuisca a far capire meglio la situazione di 100 anni fa, augurandoci fortemente che le forze politiche, sindacali ed il mondo dell’associazionismo non ripetano, gli stessi errori o le stesse sottovalutazioni .
Lucia Fabi
30 Maggio 2022