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La tessera sanitaria, la grande dimenticata

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TESSERA SANITARIA, LA GRANDE DIMENTICATA

L’intervento di Mario Draghi in Parlamento, nella parte riguardante il futuro sanitario italiano, ha determinato interesse e tante attese. Riporto testualmente quanto ha detto:
«Il punto centrale è rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale, realizzando una forte rete di servizi di base( case della comunità, ospedali di comunità, consultori, centri di salute mentale, centri di prossimità contro la povertà sanitaria).E’ questa la strada  per rendere realmente esigibili i Livelli essenziali di assistenza e affidare agli ospedali le assistenze sanitarie acute post acute e riabilitative. La casa come principale luogo di cura è oggi possibile con la telemedicina e con l’assistenza domiciliare integrata».
Bisogna riconoscere che Il Presidente ha volato alto, se si pensa al ruolo della casa e all’utilizzo della telemedicina mi sento di scrivere usando un’espressione molto diffusa "ci ha fatto sognare".
Ho sempre pensato che sono i sogni che anticipano la realtà. Senza sogni non ci sono progressi e grandi cambiamenti pertanto guardando al futuro voglio sognare anche io e nello stesso tempo intendo avere i piedi per terra. E per questo credo sia urgente mettere al centro del nostro sogno l’utilizzo completo della Tessera Sanitaria. Gli uomini di governo nazionale e regionale sanno che non basta utilizzarla in farmacia o per altre secondarie occasioni ma per  più importanti funzioni. Intendo ricordare pertanto che nella Tessera c’è un microchip, per il quale lo Stato ha già speso e sta spendendo tanto denaro, dove potrebbe essere inserita la storia sanitaria individuale (anamnesi, cure, ricoveri, allergie, ecc. ecc.).
Pensate ai vantaggi dei cittadini e delle stesse strutture sanitarie se tali informazioni si potessero avere immediatamente durante le varie visite, nei ricoveri, nell’attività del Pronto Soccorso, nelle varie emergenze con un eccezionale risparmio di tempo, di impegno della stessa struttura sanitaria ma anche di denaro, aspetto questo certamente non secondario.
 Purtroppo seguitiamo ad assistere ad un incomprensibile "Gioco dell’oca", dove si arriva sempre ad un "pozzo nero" e bisogna ricominciare da capo. Ultimamente, nel mese di gennaio, a dimostrazione dell’inefficienza e del caos, ho ricevuto attraverso una lettera di una funzionaria della ASL di Frosinone l’informazione che presso il mio medico di famiglia potevo ricevere il vaccino antinfluenzale. Una bella notizia: solo che il vaccino lo avevo ricevuto già dal 4 ottobre, insieme al vaccino contro la polmonite.
La domanda che mi pongo è:«quanto è costata quella lettera se guardiamo il tempo impiegato da parte di chi l’ha preparata, scritta, firmata e stampata oltre che per le spese postali»?
Nel sostenere gli obiettivi indicati dal Presidente Draghi ma pensando anche alle responsabilità della stessa Regione Lazio mi permetto di chiedere quanto tempo ci vorrà ancora per connettere, mettere a regime i dati dispersi e frammentati nella rete e renderli funzionali ed idonei a tutelare la nostra salute e in grado di ridurre i costi ? Fino a quando le strutture sanitarie e noi cittadini dovremo subire l’incapacità e la malafede di chi domina il comparto sanitario e non permette allo stesso di fare un significativo balzo in avanti?

Angelino Loffredi
Ceccano 20 Febbraio 2021

 
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