LOFFREDI E DINTORNI

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Rapporto Censis

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RAPPORTO CENSIS

Ritengo sia molto importante ed utile conoscere ed approfondire il 56° Rapporto Censis riguardante la situazione del nostro Paese perché rappresenta una "operazione verità" che può permettere a tutti noi di non essere fagocitati dall’illusoria ed ingannevole ventata ottimistica e nemmeno risucchiati da spinte disperate e autodistruttive.
Aldilà di tante considerazioni ottimistiche legate all’insistente giudizio che si voleva assegnare a qualche "salvatore della Patria", nel rapporto stesso c’è un dato che non può essere oscurato e di cui si deve inevitabilmente tenere conto perché ci conduce dentro una triste verità: le famiglie povere risultano essere:
1,9 milioni, per un totale di 5,6 milioni di persone, cioè il 9,4% della popolazione.
Non intendo riportare e commentare minuziosamente dati e cifre, interessanti e da ricercare, perché temo di diventare noioso, mi limito, pertanto, a segnalare qualche dato che aiuta a comprendere la situazione complessiva: la dispersione scolastica è arrivata al 14 %, indice mai toccato. Più in generale va evidenziato che l’inverno demografico, in 5 anni, ha ridotto la presenza degli alunni nelle scuole di ben 400.000 unità. Scuole vuote ed ospedali senza medici ed infermieri ma l’altro dato allarmante è costituito dal fatto che è annunciata una riduzione delle disponibilità verso
il Fondo sanitario che dal 7,3%  del Pil del 2020 scenderà al 6,2% nel 2024.
Se i dati strutturali sono preoccupati, ugualmente lo sono quelli riguardanti lo stato d’animo e la psicologia degli Italiani:
il 61% teme possa scoppiare il 3° conflitto mondiale; il 59% paventa il ricorso alla bomba atomica; il 58% ha paura che l’Italia entri in guerra.
Se a questi significativi dati aggiungiamo anche che alle elezioni politiche di settembre il primo partito è stato quello del non voto, 18 milioni di cittadini che dimostrano di non voler partecipare a questo modo di fare politica, è naturale affermare, come fa il Rapporto, che fra di noi prevale tanta paura ma anche tanta malinconia.
Chi legge lo stesso e chi segue in questi giorni i provvedimenti governativi si accorgerà che nessuno  di questi si muove verso una direzione diversa tendente a rimuovere o ridurre le drammatiche condizioni esistenti siano esse strutturali che emotive. Ogni atto annunciato e realizzato da questo Governo conferma una politica di ingiustizia sociale che aggraverà ancora di più la situazione.
Io non sono fra quelli che affermano che bisogna assistere silenziosi a quanto fa il nuovo governo per presentare il conto alle prossime elezioni. Aspettare per metterlo successivamente alla prova. Penso che questo modo di attendere e di fare politica sia un miscuglio di ingenuità e di furbizia.
No, qualsiasi governo, da subito, sin dalle prime dichiarazioni va messo alla prova. Occorre che il confronto, il consenso e la critica vanno costantemente esercitati, coinvolgendo i cittadini e nello stesso tempo proponendo soluzioni alternative.
Angelino Loffredi
Ceccano, 5 Dicembre 2022


 
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