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SPAGNOLA E CORONAVIRUS: QUALCOSA È CAMBIATO
Sentir parlare in questo periodo di Corona Virus con tanta preoccupazione e allarme riconduce automaticamente a pensare a quello che un altro morbo, un secolo fa, procurò ai cittadini di tutto il mondo : la " Spagnola ".
Sappiamo tutti che la contaminazione avvenne sul fronte di guerra francese, nel 1917, da soldati provenienti dagli Stati Uniti. Venne chiamata " Spagnola " perché solo dalla Spagna, nazione non in guerra, arrivavano notizie veritiere mentre nei paesi belligeranti esisteva la censura.
Carlo Cristofanilli, noto ed apprezzato ricercatore storico, nel suo libro " La Chiesa Abbaziale di San Nicola in Ceccano" scritto nel 1981, riporta che a Ceccano, dal 27 settembre all’8 novembre 1918, la " spagnola" causò 240 decessi, più dei ceccanesi morti in guerra, 220, cifra tratta da uno studio realizzato da Luigi Compagnoni in " Archivio della memoria " nel 2016.
A proposito delle indicazioni provenienti dalle autorità statali riguardanti in questo periodo lo stare a casa e la proibizione delle Messe, sempre Cristofanilli ci ricorda che la " Spagnola " non risparmiò l’Arciprete don Tullio Felici, originario di Giuliano di Roma e il suo funerale fu celebrato " a porte chiuse ".
In questi giorni, fortunatamente, si rivolgono tanti ringraziamenti al personale sanitario per l’impegno dimostrato e per i forzati turni di lavoro a cui è sottoposto. A questo proposito ci viene in mente un fatto, non certo encomiabile, accaduto a Ceccano sempre durante l’imperversare dell’epidemia, da parte, nientemeno, del medico condotto Saverio Costantini. La seduta del Consiglio Comunale del 1 dicembre 1918, anche se accompagnata da una verbalizzazione che sembra essere molto prudente, mette in evidenza un agire del professionista non all’altezza della situazione, anzi una fuga dalle proprie responsabilità. Le parole espresse dal Commissario, inviato dal sottoprefetto a dirigere il consiglio, sembrano essere molto significative " L’amministrazione esaurì al riguardo tutte le pratiche, le ricerche per provvedere alla situazione presso il dottore Saverio Costantini, al quale libero del servizio comunale, ricordò il dovere di riprendere nell’ora triste, almeno temporaneamente il suo posto". Dopo questa doverosa premessa il Commissario diviene ancor più incalzante " Ma il dottor Costantini sordo alle ripetute preghiere si limitò a proporre ed inviare in sua vece interinali, che o per motivi di salute o per ragioni personali abbandoneranno il servizio dopo breve permanenza, lasciando al comune non solo l’angustia della situazione ma il danno di una spesa doppia se non tripla di quello che avrebbe sostenuto col suo titolare".
Il Commissario aggiunge ancora e precisa " In presenza di questo intollerabile stato di cose, dopo aver avuto dalla Regia Prefettura assicurazioni del suo esonero, fu fatto al dottor Costantini formale invito a riprendere servizio, ma anche a quest’ultimo invito il Costantini rispose seccamente di non poter corrispondere "
Il Commissario dopo questa chiara ricostruzione dei fatti propone al Consiglio Comunale di Ceccano che il dottor Costantini debba essere considerato dimissionario e ne fa formale proposta. Si vota: 14 accettano ed 1 si oppone.
L’inquietante e dolorosa questione sembra essersi conclusa con un giusto provvedimento ma si riapre il 18 dicembre, con una nuova seduta del Consiglio Comunale. Questa volta però il Commissario non risulta essere tanto severo o ben determinato come in quella precedente. Infatti dopo aver annunciato che il medico ha inoltrato un ricorso si limita a dire " il di lui esonero era stato sospeso dal Ministero della Guerra e non trovavasi in grado di corrispondere all’invito fattogli di riassumere il servizio di medico condotto".
Non emerge alcuna motivazione a discarico, il tema rimane generico, di difficile comprensione. Il Commissario aggiunge che il Costantini ha fatto seguire notifica del ricorso alla Giunta Provinciale Amministrativa e quindi per " evitare giudizi soccombenti " propone di annullare la Delibera approvata precedentemente. Cosa che avverrà purtroppo con voto unanime e silente.
Lucia Fabi Angelino Loffredi
Ceccano 12 Marzo 2020