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LA SANITA’ NEL PIANO NAZIONALE
Il Consiglio dei Ministri il 24 aprile ha avviato la discussione sul tanto atteso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR); nella prossima settimana verrà esaminato dal Parlamento per essere consegnato alle autorità europee alla fine di questo mese. Si tratta di una disponibilità finanziaria di 221,5 miliardi fornitaci dall’Unione Europea da indirizzare verso investimenti produttivi.
Non è mia intenzione commentare il Piano ma solo evidenziarne alcuni aspetti riguardanti le proposte che si muovono in direzione delle politiche sanitarie. Quella della Salute infatti è una delle sei Missioni che compongono il Piano. Per la stessa è prevista una disponibilità di 15,6 miliardi, pari all’8% complessivo. Ad un primo esame mi sembra essere sottodimensionata se si raffronta alla generica Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, un vero oggetto misterioso, per la quale è prevista la disponibilità di 57 miliardi pari al 30% del Piano generale. Se si vuole essere puntigliosi inoltre va ricordato che a gennaio, nella bozza di Piano preparata dal governo Conte per la Salute, era prevista la somma di 18 miliardi.
Per quanto riguarda la Missione Salute ho l’impressione che gli obiettivi complessivi posti indichino una decisa correzione di marcia rispetto agli errori ed alle sottovalutazioni compiute negli ultimi 20 anni da tutti i governi in carica ed evidenzino, fortunatamente, necessari interventi da avviare urgentemente. Infatti attraverso tali provvedimenti si vuole: " rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzazione il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure".
Il Piano stesso riprende alla lettera gli impegni presi in Parlamento dal Presidente Draghi i giorni in cui venne votato il suo governo. Per evitare equivoci ed incertezze vengono indicati i necessari punti d’intervento:
Assistenza di prossimità diffusa nel territorio, cure primarie ed intermedie.
Assistenza sanitaria domiciliare e telemedicina.
Aggiornamento parco tecnologico per diagnosi e cura.
Rafforzamento per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati, a cominciare (finalmente) dall’utilizzo della Tessera Sanitaria.
Formazione del personale sanitario e amministrativo
Ricerca biomedica.
Obiettivi e strumenti che nelle linee generali sembrano essere condivisibili; rimane aperta la questione di una iniziativa proveniente dal basso per evidenziare le concrete necessità di cui il nostro territorio ha bisogno, entrare nel merito dei progetti e formulare proposte.
Il giornale unoetre.it qualche giorno fa ha ospitato un intervento proveniente dalla Lega di Frosinone-
Tale presa di posizione, per quanto limitata nello spazio territoriale, la ritengo positiva, in particolar modo se viene vista come punto di partenza, come sollecitazione alla discussione ed alla elaborazione di una proposta da arricchire ulteriormente e definire. E’ necessario infatti che la discussione sia corale e partecipata da parte delle istituzioni stesse, a cominciare dai Consigli Comunali, sindacati, partiti, dall’associazionismo e dalle categorie professionali. Dobbiamo evitare insomma che le indicazioni provengano dall’alto e che agli uffici territoriali rimanga solo il compito di renderli esecutivi.
Angelino Loffredi
Ceccano 24 Aprile 2021