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Ceccano 5 maggio 1912

PUBBLICAZIONI > Ceccano nel tempo


Nel lontano 1979 scrissi sulla “Gazzetta ciociaria “un articolo dal titolo “Dal conte al contadino “.Successivamente, con altri, composi la pubblicazione edita dal comune di Ceccano“Frammenti di vita ceccanese “. In tale articolo, fra le altre cose, riportavo notizie sulla più grande manifestazione contadina avvenuta a Ceccano il
5 maggio 1912 e che, secondo me, anticipava l’espansione del  movimento  contadino  in  Ciociaria  e  precostituiva  la vittoria  delle  liste  contadine  alla  elezione  comunale  del 1914. Quella cioè che portò Giovanni Funari a guidare il comune di Ceccano.
Ritorno a scrivere dopo tanto tempo su questo decisivo avvenimento perché Maurizio Federico, noto ed affermato ricercatore, mi ha fornito un prezioso documento che mi ha reso felice e soddisfatto. Si tratta infatti di una pagina de “La difesa del contadino “ giornale molto letto nel nostro territorio dal 1906 al 1915, diretto da Giuseppe Ballarati, organizzatore infaticabile delle leghe contadine in tantissime realtà dell’allora provincia romana.
Lo scritto non smentisce quanto da me riportato: presenza di 3000  persone,  caratteristica comprensoriale  dell’iniziativa anzi lo arricchisce notevolmente per notizie e curiosità acominciare dal fatto che l’incontro festoso di tante Leghe e tanti cittadini coincideva con la Festa del 1° maggio, non ancora riconosciuta e, pertanto, ricordata   il 5, domenica successiva.
Il periodico indica come presenti: il presidente della Lega  di  Ceccano,  Pietro Colapietro, il segretario Filippo Colapietro e i presidenti di  altre  Leghe  accompagnati dai propri aderenti, quali Carlo Lungarini di Amaseno, Luigi De Angelis di Castro dei Volsci, Sisto Carocci di Lenola, Liberatore Straccamore di Alatri, Amadeo Lombardi di Vallecorsa e Giuseppe Tomei di Supino.
Il giornale riporta, inoltre, che i rappresentanti della Lega di Patrica arrivano dopo le 13 perché impegnati per il funerale di un iscritto.
Debbo precisare che il numero consegnatomi da Maurizio Federico è stato già parzialmente  utilizzato da  Gabriele De  Bianchi  nel  1988  quando  ha  scritto  su Giuseppe Ballarati e da Tommaso Bartoli nel libro “ Podestà, Commissari, Gonfalonieri, Sindaci “, stampato nel 2000.
L’articolo riguardante la giornata del 5 maggio mi sembra scritto in modo ben circostanziato a  cominciare  dal  concentramento del  corteo  davanti  alla  stazione ferroviaria di Ceccano, l’arrivo successivo alle 9,30 del treno che porta  Giuseppe Ballarati,  Antonio  Stagni,  Natalino  Patriarca,  Domenico  Marzi,  Vincenzo Tesori, Bragaglia, autorevoli ed  affermati personaggi del periodo  e,  infine, del corteo aperto dalle bande musicali di Frosinone e Ceccano. Nell’articolo mi sembra cogliere bene le alleanze che si formano attorno a questo nuovo soggetto politico: la presenza della Lega degli infermieri del Manicomio di Ceccano, la sezione socialista di Frosinone, ed ancora i telegrammi di adesione che arrivano da Campo Soriano di Terracina, Sgurgola e da Isola del Liri.
Il corteo, dunque,  risale lungo le strade di Ceccano, arriva fin sotto il Comune, allora situato dove oggi sono presenti gli uffici anagrafici, occupa l’ampio spazio ove oggi è situato il monumento ai caduti ed ascolta con grande attenzione sei interventi: avv. Colombo Bonanome e Vincenzo Tiberia di Ceccano, avv. Natalino Patriarca di Priverno, Carlo Lungarini  di  Amaseno,  avv. Domenico Marzi e per ultimo Giuseppe Ballarati, direttore del periodico “La difesa del contadino” ed organizzatore per oltre un decennio di leghe di contadini, animatore di scuole, costruttore di abitazioni e di un tentativo di fondare una banca per i contadini.
Va precisato ancora che  al termine della manifestazione si creano le basi per fondare una Lega di donne che verrà diretta successivamente da Elena Giudici. La
fotografia che proponiamo probabilmente unica è stata scattata al termine della manifestazione. Nello sfondo della stessa si intravede via Magenta.

Infine vorrei sollevare alcune considerazioni trascrivendo per intero alcune righe di quell’articolo a proposito della costituenda Lega delle donne:
Risultato immediato fu la costituzione di una lega anche fra le donne di Ceccano, le quali finora erano state dissuase dall’organizzarsi da interessati i quali andavano insinuando che l’organizzazione avesse scopi politici ed antireligiosi, e che convinte, per averle sentito ripetere in tutti i toni, dei veri scopi della lega, che non ha fini di asservimento politico a nessun partito ed in materia religiosa lascia ognuno libero di credere e pensare a ciò che più gli piace “.
Tali   considerazioni   evidenziano   da   una   parte   i   contrasti   provenienti sicuramente da settori clericali evocanti l’antireligiosità della Lega e dall’altra come l’organizzazione di Ballarati difendesse con ostinazione e forza la propria autonomia programmatica ed organizzativa dalle insidie e dalle lusinghe provenienti dai partiti, a cominciare da quello socialista.
Finora non   ho letto nessun saggio in grado di individuare fino in fondo il confronto-scontro fra Ballarati ed i socialisti e nemmeno come e perché sia stato possibile che la forza di Ballarati abbia potuto soppiantare e ridimensionare nella nostra area geografica una forza nazionale come quella socialista.
Mi auguro veramente che ricercatori valenti siano in grado di aprire questo particolare capitolo.


Dicembre 2010




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