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Ministro entra nella fabbrica occupata

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Il Ministro entra nella fabbrica occupata

IL MINISTRO “Il ministro Luigi Bertoldi entra nella fabbrica occupata per sostenere gli operai del saponificio  Annunziata”.
E’ una notizia che sembra essere incredibile, fantascientifica, addirittura una bufala  se riflettiamo sui  provvedimenti repressivi messi in atto da questo governo, eppure è  accaduto, posso confermarlo perchè ho vissuto in diretta quanto stava avvenendo.
Me lo ha fatto ricordare Maurizio Cerroni qualche giorno fa quando mi ha inviato una fotocopia de “L’Unità”, sollecitandomi nello stesso tempo, a ricordare e far conoscere la manifestazione.
Si tratta, infatti, di una corrispondenza scritta nel 1974 da Maurizio Federico  e riguarda, appunto, la presenza, il 7 di agosto del Ministro del lavoro, il socialista Bertoldi, nella fabbrica occupata, a sostegno dei lavoratori.
L’occupazione della fabbrica da parte degli operai, sotto la guida unitaria dei sindacati, era iniziata il 7 di giugno e riguardava la richiesta di applicazione di alcune aspetti normativi che Annunziata si rifiutava addirittura di discutere.
Debbo precisare, inoltre, che l’occupazione della fabbrica di Ceccano procede contemporaneamente con l’agitazione degli operai della Dosa di Castrocielo, gruppo appartenente ad Annunziata che in tale sito produceva sapone in polvere.

Quale è il contesto ?
• Referendum divorzio, il 12 e 13 maggio. Mentre in Italia i No vincono con il 59 % dei voti , a Ceccano i difensori della legge ne ottengono il 67. Ceccano e Gallinaro sono i paesi in cui, in provincia di Frosinone, viene raggiunta la percentuale più alta.
• Strage di Brescia, il 28 maggio. A Ceccano il 31 maggio i partiti con le organizzazioni sindacali (Donato Galeone) rispondono uniti all’attacco terroristico.

Attorno all’occupazione della fabbrica nel 1974  se ne è discusso poco, anzi potrei dire niente, quella di oggi, credo, sia la prima occasione.
Domenico Diana, membro del Consiglio di Fabbrica del saponificio Annunziata
Quando si parla di sciopero nel saponificio il pensiero, inevitabilmente, ricorre a quello del 1962, in cui trovò la morte Luigi Mastrogiacomo.
Quella del 1974 fu una lotta ugualmente corale come quella di dodici anni prima, che si protrasse più a lungo, per 81 giorni, e si concluse il 29 agosto con un accordo al Ministero del lavoro.
Potrei aggiungere, sotto certi aspetti, più unitaria perché se lo sciopero del 1962 vide 54 operai entrare a lavorare in fabbrica nel 1974 tanti di quei “crumiri” parteciparono attivamente all’occupazione ed all’organizzazione di tutte le  iniziative.
Il programma di lotta
Corale perché coinvolse emotivamente e politicamente tutta la città, le forze politiche e le istituzioni dentro e fuori Ceccano. Pur a tanti anni di distanza provo a riportare quello che fu, (preciso), quello che ricordo, il crono-programma delle iniziative prese a sostegno della lotta:
• La sera stessa del 7 giugno i comunisti si riuniscono in sezione per conoscere e sostenere l’occupazione. Preciso che il PCI a Ceccano aveva 3 sezioni ed il Comitato cittadino. Quel giorno risulta un totale di  470 iscritti.
• 10 giugno, il Consiglio di fabbrica ( Domenico Diana, Antonio Colapietro, Pasquale Malizia, Antonio Di Mario, Sozio Cipriani, Antonio Reffe, Alfredo De Luca) insieme ai sindacalisti Notarcola e De Paolis incontra  il sindaco Francesco Battista e la giunta del comune di Ceccano, formata da DC, PSI, PSDI.
• 12 giugno, il Consiglio Comunale  si riunisce ed approva un ordine del giorno che sollecita Governo, Regione, Provincia a sostenere la lotta, condanna l’atteggiamento antisindacale di Annunziata ed  invita la cittadinanza ad esprimere fraterna solidarietà ai lavoratori.
• 18 giugno, il Consiglio Provinciale esprime ugualmente sostegno agli operai.
• 26 giugno, a Roma gli operai aprono il corteo di una manifestazione nazionale promossa dall’Alleanza Contadini, evocando l’unità fra operai e contadini.
• 1 luglio, assemblea in fabbrica con i consiglieri regionali Gerardo Gaibisso e Arcangelo Spaziani.
• 4 luglio, sciopero di solidarietà cittadina. Negozi chiusi, una città in piazza. Per il Consiglio di fabbrica interviene Antonio Di Mario.
• 10 luglio, manifestazione di solidarietà  con Corrado e Minni Minobrio,  promossa dall’ Ente Provinciale del Turismo, voluta dal presidente Guglielmo Mattone. L’iniziativa costituisce un’occasione per una eccezionale raccolta fondi a sostegno della lotta.
• 24 luglio, nuova manifestazione sindacale.

7 agosto, assemblea in fabbrica con il Ministro socialista Luigi Bertoldi.
Presenti operai di altre fabbriche, partiti, sindacati
A tale riguardo riporto, in parte, quanto  scrive Maurizio Federico sul giornale “erano presenti numerose delegazioni operaie delle fabbriche della zona industriale, rappresentanti delle tre confederazioni sindacali, i partiti politici dell’arco costituzionali.
Per il nostro partito erano presenti il segretario della federazione Mazzoli, il senatore Compagnoni, l’on Cittadini, il consigliere regionale Spaziani, il consigliere provinciale Loffredi e Papetti della Commissione fabbriche della Federazione.
In apertura dell’assemblea l’operaio Colapietro ha letto un ordine del giorno del Consiglio di fabbrica dei due stabilimenti per esprimere il più profondo sdegno dei lavoratori”.
L’ articolo  è sicuramente “asciugato” dalla redazione del giornale perché ricordo essere presenti anche l’assessore regionale Gaibisso, il vicepresidente della provincia Corsetti, il segretario provinciale del PSI Natalizio, Angelo Ruggiero ed altri.
Ricordo inoltre che il Ministro venne ricevuto in comune e successivamente tenne un incontro nella sezione del PSI, al quale venni invitato,  in quella sede Cesare Natalizio rappresentò in modo esauriente la condizione sociale in cui versava la provincia di Frosinone.
26 agosto, affissione manifesti del PCI a sostegno della lotta.
Finalmente il 29 agosto presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, dopo una estenuante giornata di trattative, alle 10 di sera si raggiunge l’accordo.
Per tale occasione le organizzazioni sindacali hanno invitato il sindaco di Ceccano, Battista, il Sindaco di Castrocielo, Delli Colli ed  il sottoscritto ad essere presenti alla trattativa ed una volta raggiunto l’accordo a sottoscriverlo. Cosa che facemmo.
Debbo riportare comunque che durante un momento di tranquillità, Domenico Diana, membro del Consiglio di fabbrica, mi confessò che gli operai erano stremati ed i più colpiti erano quelli che abitavano al centro del paese perché coloro che vivevano nelle campagne non avevano problemi alimentari e riuscivano a sopravvivere meglio.
Prima di concludere sento il dovere di ricordare che per tutta la durata della vertenza il segretario della CGIL Francesco Notarcola fu quotidianamente presente nella città, a mantenere i collegamenti con le forse politiche ed a seguire le condizioni esistenti nell’interno della fabbrica, anche perché i pericoli di provocazione e di danneggiamenti degli impianti venivano messi, con quotidiana apprensione, sempre nel conto.
Una sera venni  messo al corrente che persone estranee durante la notte erano entrate in fabbrica ed avevano rubato del rame. La notizia non è stata mai conosciuta, è rimasta circoscritta, ma la vigilanza notturna venne rafforzata.
Con l’accordo del 29 agosto 1974 i rapporti fra azienda e sindacati si normalizzarono, ovvero rientrarono nella fisiologia delle normali relazioni  industriali. Fino a quando i proprietari per scelte sbagliate non portarono al fallimento l’impresa.
Mi auguro che di questo un giorno saranno altri a scriverne.
Ceccano, 16 Ottobre 2024, in occasione di un’Assemblea aperta promossa da SPI-CGIL








 
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