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25 Aprile festa della liberazione: oggi,ieri e l'altro ieri

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25 APRILE 1945 - FESTA DELLA LIBERAZIONE:
OGGI, IERI, L’ALTRO IERI.

A Ceccano in questi giorni l’attenzione è ancora  posta sulle vicende giudiziarie che stanno riguardando Roberto Caligiore ed i suoi sodali; non intendo porre l’attenzione su questo tema. Ci saranno altri momenti. Oggi sono più interessato a ricordare quando il poco esemplare amministratore non permetteva alla Banda Comunale, in occasione della Festa della Liberazione, di suonare Bella Ciao, eliminava ogni contatto diretto con i cittadini creando le lunghe liste d’attesa e annullava ogni conoscenza e controllo sul suo operato amministrativo. Tre facce dello stesso dramma che hanno portato al disastro che ancora oggi, solo parzialmente, è sotto gli occhi di tutti.

Si ha a che fare con lo stesso individuo che nel 2015 elettoralmente si affermava con lo slogan “ Ne destra, ne sinistra, ne affari “  Lo stesso che qualche mese dopo, con doppiezza,  partecipava alla costituzione della Sezione locale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), ma che successivamente rifiutava di prendere una iniziativa per  ricordare il disarmo, la cattura, su indicazione dei fascisti romani, la deportazione di più duemilacinquecento carabinieri in servizio a Roma il 7 ottobre 1943 nei lagher nazisti in Germania e Polonia, per finire con l’affermare, dopo, i successi della Meloni, che non si vergognava di essere ritenuto fascista.
Ad ottanta anni da quel liberatorio 25 Aprile del 1945, a livello nazionale si annunciano, per i prossimi giorni adeguate iniziative per festeggiarlo e trarne i necessari insegnamenti. A fronte di nuovi pericoli autoritari, si prospetta , fortunatamente, un 25 Aprile partecipato e fortemente unitario.
A Ceccano, il 28 Aprile la Proloco con la Rete delle associazioni organizzerà un incontro per ricordare i Ceccanesi nella Resistenza. Più di quanti in questi anni se ne siano ipotizzati: combatterono a Ceccano, in altre realtà nazionali, in Albania, Montenegro, a Cefalonia.
Prima di terminare faccio presente, inoltre, che la Festa della Liberazione è stata istituita su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi il 22 aprile del 1946. A Ceccano è stata celebrata a partire dal 1969. Approfitto, pertanto, per rendere più circostanziato quest’ultimo avvenimento, riportando alcune pagine tratte  dal libro “ Gli anni dell’industrializzazione e dell’impegno/ 1968-1972” edito dal comune di Ceccano nel 1995 e che sottopongo alla vostra attenzione. Il lavoro per chi è interessato può essere letto cliccando sul collegamento https://www.loffredi.it/gli-anni-della-industrializzazione.html
Nella sezione del PCI si compie un decisivo passo in avanti. Si avverte la necessità e l’urgenza di estendere l’iniziativa in un ambito più ampio, organico, di governo reale. Si fa una ricognizione delle necessità della gente, si cerca un raccordo con i cittadini ed una presenza nel territorio più puntuale e tempestiva. Tutto questo favorisce una discussione interna sulle scelte politiche da prendere; si apre cosi il dibattito riguardante il modo in cui superare l’isolamento politico, dovuto all’alleanza delle forze di centro sinistra che amministrano Ceccano dal 1962. Si discute per risolvere, se è possibile, i problemi privi di una serie di alleanze politiche e sociali. Inavvertitamente si affrontano temi più complessi e difficili di quanto a prima vista si possa immaginare. Nell‘ interno di questo dibattito si presentano due scadenze che alimentano il serrato confronto nella sezione del PCI: la celebrazione del 25 aprile, anniversario della Liberazione e l’organizzazione della Festa del Lavoro, il 1° Maggio. Nella fase precedente a queste scadenze, i comunisti molto aspramente discutono se questi importanti momenti debbano essere vissuti insieme agli uomini del PSU, partito che vede unificati i socialisti con i socialdemocratici, oppure ricordarli da soli, in uno «splendido isolamento». Non è un quesito facile da risolvere. È presente infatti una componente interna agguerrita e formata da uomini autorevoli e rispettati che si oppone a promuovere l’iniziativa unitaria. La celebrazione del 25 aprile, promossa autonomamente dai circoli giovanili comunisti e socialisti, favorisce però la discussione interna e ne determina la scelta in senso unitario. Per la celebrazione della Liberazione c’è un convinto accordo fra i circoli della FGCI e FGS perché non esistono risentimenti e diffidenze fra i giovani: il centro sinistra non ha avuto ancora il tempo di creare divisioni. È la prima volta che a Ceccano questa ricorrenza viene rievocata: è una giornata che, essendo all’insegna degli ideali della Resistenza, dovrebbe essere celebrata insieme da tutta la gioventù democratica. I giovani democristiani però non sono d’accordo, non accettano l’iniziativa unitaria. Il loro segretario, Luigi Santodonato, risponde in termini negativi all’invito fatto da Gerardo Masocco, il quale a nome dei giovani socialisti ha cercato di stabilire un contatto con tutte le parti. Un rifiuto contraddittorio e pretestuoso, riportato su un giornale murale affisso in piazza 25 luglio. Sullo spazio, i giovani democristiani affermano di sentirsi legati all’esperienza storica della Resistenza ma annunciano anche che non avrebbero mai partecipato a manifestazioni che avrebbero veduto presenti i giovani comunisti. Pur con questo rifiuto, la celebrazione si tenne ugualmente. Fu la prima di una serie mai interrotta e che dal 1971 viene ancor oggi organizzata direttamente dal Comune. Essa rappresentò allora un’autentica novità. Su un brevissimo percorso, alcune persone dietro a due bandiere rosse e una bandiera tricolore sfilarono dal Monumento ai caduti fino alla lapide di Luigi Mastrogiacomo, trucidato alle Fosse Ardeatine, per deporvi un cuscino di fiori.  Un semplice ma significativo atto. Dopo molti anni, circa cento persone scendevano insieme in piazza per esprimere la loro adesione ai principi che legittimano la Repubblica Italiana. Immediatamente ci ritrovammo presso la sede del circolo giovanile socialista, situata in piazza 25 luglio, ove Gerardo Masocco, per i giovani socialisti, ed il sottoscritto, per i giovani comunisti, esposero l’insegnamento e l’attualità della storica data. C’è anche da dire che sia nel corteo che nella sede socialista non erano presenti solo giovani, ma anche persone più anziane. Ricordo con piacere quando ci disponemmo al tavolo della presidenza e Amedeo Gizzi, vecchio leader del socialismo ceccanese, venne a sedersi accanto a noi per presentare l’iniziativa, conferendole così quella maggiore solennità che essa meritava. L’altro fatto nuovo e significativo fu che si ritrovarono insieme dopo otto anni di divisioni e di polemiche, a volte accompagnate da risentimenti personali, comunisti e socialisti. L’attualità della Resistenza e l’iniziativa dei giovani avevano alleggerito le tensioni e riaperto un rapporto a sinistra, che non si interromperà più negli anni successivi”
Angelino Loffredi
Ceccano 21 Aprile 2025.

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